Lug 29, 2015

Voci, misteri e leggende del Castello di Agazzano

Intervista al Principe Corrado Gonzaga del Vodice

Metti una sera a cena al Castello di Agazzano. Nella sala da pranzo, tra mobili antichi e preziose porcellane, si riuniscono gli amici del Principi Gonzaga del Vodice. Nei calici scorre il rosso nettare frutto dei vigneti della Val Luretta che vengono dalle cantine Le Torricelle, dentro il maniero, dai piatti si diffonde il profumo di pietanze squisite. Il Principe Corrado e il Principe Maurizio intrattengono gli ospiti presenti in sala, le finestre sono tutte chiuse, mentre fuori il giardino silenzioso avvolge il castello. Ma, come ci racconta il Principe Corrado Gonzaga, qualcosa sta per accadere in quel luogo che vede la Rocca Anguissola Scotti e il Castello di Agazzano intrecciati nel territorio e nella storia.

“E’ solo la prima delle tante leggende che aleggiano in questa dimora millenaria – dice il Principe – sono fatti misteriosi accaduti a me e ai miei famigliari all’interno del Castello. Eventi di cui parlo con rispetto perché la tradizione e le radici dei luoghi passano anche attraverso storie di leggende per fornire soprattutto alle giovani generazioni testimonianza di un mondo che trova casa nella memoria, nei segreti del tempo e delle pietre.

Mentre ero seduto a tavola con gli amici, mi sentii chiamare forte per nome, ben due volte: “Corrado, Corrado!” disse da fuori dalla stanza una voce maschile, netta, chiara. Mi alzai, sorpreso, andai verso la porta dicendo “Arrivo!”, pensando dentro di me “chi mi può mai chiamare a quest’ora?”, tra lo sguardo dei commensali stranito. Uscii e non trovai nessuno. Guardai nelle stanze e fuori: nessuno.

Rientrai in casa. Avete sentito anche voi? Gli altri non avevano sentito nulla. Poco dopo, anche mio fratello Maurizio si sentì chiamare forte per nome: “Maurizio, Maurizio!“. Stessa scena. Fuori non c’era nessuno: noi – io compreso stavolta – non avevamo udito nulla. Sentì quella voce lui soltanto. Ci guardammo entrambi attoniti, da una parte increduli, dall’altra certi di non aver sognato e di aver udito con le nostre orecchie il richiamo.

Dopo, sentimmo un gran botto: andai subito a vedere. Attraversai tre stanze guardando porcellane, quadri, piattaie, armadi per capire cosa potesse essere caduto d’improvviso facendo tutto quel fracasso. Tutto sembrava a posto.

Poco più in là, a terra trovai cinque metri – ripeto cinque metri – di vetri rotti, schiantati in briciole così fini, quasi polvere, e frammenti tutti stondati senza neanche una punta acuminata, come se fossero stati tagliati appositamente da un mastro vetraio: rimanemmo tutti senza fiato. Tutt’attorno nulla di rotto. Fuori non un filo di vento. La finestra era chiusa. Un sasso o un colpo di fucile non avrebbero mai potuto ridurre quell’enorme vetrata a quel modo: con la particolarità davvero anomala dei frammenti rotondi. Abbiamo fatto valutare il fatto, da un punto di vista “meccanico”, ma tutti concordano sulla stranezza. Ne abbiamo tenuti alcuni in un sacchetto: non si spiega”.

“Per noi resta una serata avvolta nel mistero: lo dico con onestà intellettuale. Potrebbe essere stato il fantasma Il Buso con cui conviviamo tra le pareti del Castello di Agazzano. A volte ci fa scherzi: non ci inquieta. Fa parte del maniero. Le leggende – come i detti, motti, proverbi e modi di dire – rappresentano un prezioso patrimonio da non disperdere. Questo è solo uno degli aneddoti legati alla nostra roccaforte: le presenze ci sono. Ma sono altre storie che narrerò, tempo al tempo”.

 

Volete provare anche voi il brivido di dormire nel Castello di Agazzano? Da agosto 2015 è disponibile una suite matrimoniale, ideale per chi vuole immergersi nell’atmosfera fuori dal tempo di questo antico maniero.
La Rocca e Castello di Agazzano sono il caposaldo del borgo più importante della vallata rinomata per i bei paesaggi collinari e gli ottimi prodotti enogastronomici.
La Rocca rappresenta una felice sintesi tra l’architettura difensiva medioevale e l’eleganza della dimora signorile rinascimentale. Il Castello di Agazzano, divenuto alla fine del 1700 residenza estiva della famiglia, è arredato con mobili d’epoca: si possono ammirare splendidi affreschi e preziose suppellettili.

Domenica e festivi: visite guidate alle 11.00, 15.00, 1615, 17.30.
Giorni feriali: visite guidate su prenotazione con minimo 20 persone.
Percorsi e laboratori a tema per scolaresche (la natura, l’arte, la mitologia).

Scopri la scheda del Castello qui

Info. +39 0523.325667/333.2396141/339.1265217

 

Francesca Maffini @fmfeye

POSTED BY: / IN: Testimonianze /

0

Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *